La Passione viaggia su 2 ruote

C’era una volta, tanti anni fa ..

.. uno dei tanti pendolari che, per “comodità, praticità ed agilità”, non avrebbe mai pensato di abbandonare il suo fedele destriero, un umile ma instancabile Kimco Grand Dink 125 .. Si si, ok, avete ragione: era una vasca da bagno, ma lasciate che vi spieghi!

IMG_8350Potrebbe iniziare proprio così la mia “storia motociclistica”, perchè effettivamente per un buon periodo ho sfruttato a dovere tutte le caratteristiche che io pensavo proprie ed esclusive di uno scooter (comodità,  praticità ed agilità), sino al giorno in cui ho voluto aggiornare la mia patente (all’epoca patente “B”) per poter guidare un mezzo dalla cilindrata superiore, scoprendo così che nel nostro bel paese, affrontare l’esame per l’abilitazione alla patente “A” CON LIMITAZIONI (A1 – solo cambio automatico) o alla patente “A” SENZA LIMITAZIONI  (A3 – cambio manuale), ha lo stesso costo. Quindi perchè avere delle limitazioni dovendo pagare la medesima cifra?

In breve mi sono messo alla ricerca (con non pochi timori di fare la scelta sbagliata) di una moto che non mi facesse rimpiangere troppo le peculiarità del mio fedele destriero, ma che comunque mi consentisse di ampliare il range di utilizzo del mezzo, sognando anche di fare dei piccoli viaggi. Il destino ha voluto che proprio in quel periodo un mio caro amico (che oggi ringrazio ancora), stesse vendendo la sua “amata” per passare ad altro .. si stava liberando di una Yamaha XJ6 Diversion F .. andai a vederla per curiosità, ma fu amore a prima vista.

10497299_10204274253126070_6006450060783368842_oLa moto si presentava con caratteristiche ideali per imparare cosa voleva dire “andare in moto”: motore con 4 cilindri in linea dall’erogazione “elettrica”, cilindrata media di 600 cc, potenza di 57,0 kW (77,5 cv), coppia dolce ed abbastanza costante con un massimo di 59,7 Nm a 8500 giri/min, ciclistica e sospensioni economiche ma affidabili e sempre sincere, doppio freno a disco anteriore e mono al posteriore .. insomma, le carte in regola c’erano tutte: una “entry level” di tutto rispetto che strizzava anche l’occhio al turismo, se ben equipaggiata.

Ricercato, letto e confrontato, tutte le recensioni a riguardo della piccola di casa Yamaha e dopo aver fatto “i conti della serva” (vista l’esigenza di dover rivedere anche tutto il reparto “abbigliamento ed accessori”, la sicurezza prima di tutto), in accordo con la mia dolce metà, mi sono deciso ed .. ho comprato la mia prima moto .. son soddisfazioni!

10733752_10205074926342400_6677173499722322405_oFelice per il “giochino nuovo” e dopo un primo periodo di “convivenza”, grazie al foglio rosa che dá la possibilità di utilizzare la moto per fare pratica (ricordo ai lettori interessati che l’esame per l’abilitazione alla guida è da affrontare entro sei mesi dalla data del rilascio del foglio rosa e che sono consentite le guide in “zone poco trafficate, valutabili in base alla situazione”), le prime uscite: solo emozioni uniche! Tant’è che l’esame per l’abilitazione alla guida è stato solo una formalità, senza neppure dover spendere centinaia di Euro in guide assistite da istruttore, noleggio moto, ecc ecc ..

La prima sensazione che non scorderò mai, una volta in sella, è stata questa: con la moto sei tu che guidi lei, con lo scooter l’esatto contrario, è lui che ti porta in giro. La posizione di guida che ti obbliga a stringere tra le gambe motore e telaio, il busto leggermente caricato in avanti, l’assenza di appendici di fronte allo sguardo, le vibrazioni/reazioni trasmesse dal motore, la strada che si sente attraverso il manubrio .. tutto è naturalmente rivolto a rimanere concentrati con lo sguardo fisso in avanti e cuore pronto ad accelerare i battiti al ruotare del polso.

Come immagino sia facile capire, tutti i miei dubbi e timori sul “perdere” praticità ed agilità (vuoi per il peso maggiore, vuoi per il cambio manuale, vuoi per la comunque ridotta agilità rispetto allo scooter) sono svaniti con poca pratica, ed oggi non tornerei mai indietro, perchè penso proprio che la sicurezza che dá una moto (anche solo a livello di trazione, reazione, frenata, stabilità) su di uno scooter sia davvero difficile da trovare, senza nulla togliere agli ottimi scooter circolanti oggi (con ottime dotazioni in termini di sicurezza).

10700750_10205074926582406_7297596005693541581_oPoi il passare degli anni, l’aumento del feeling nella guida e l’esperienza che comunque si raccoglie lungo i km, hanno fatto sí che (oltre al consueto utilizzo quotidiano in tutte le stagioni) io abbia fatto anche dei viaggi estivi (fidatevi: 15 giorni consecutivi in sella insegnano molto di più di tante domeniche in giro con gli amici), ovviamente con dolce metà al seguito e la piccola Yamaha XJ6 Diversion F, equipaggiata a dovere con tris di valigie rigide (bauletto e laterali) ed una comoda borsa da serbatoio, si è sempre difesa alla grande!

Però un bel giorno ..

.. la crescita che è propria di ogni motociclista mi ha portato a pensare che, visto l’ampio utilizzo (dal mio punto di vista) che faccio della moto, forse:

sarebbe più utile per me avere una moto con una posizione di guida un pò più comoda (ed anche per la mia dolce metà), moto rivolta al turismo ma che rimanga moto nell’anima (per non farmi dimenticare le sensazioni ed emozioni della prima volta in sella), magari con qualche cavallo in più (e dove serve, dove piace a me, nel misto), con un motore moderno ed intelligente dai consumi ridotti e con mappature regolabili, perchè no ABS e TCS per una maggiore sicurezza (la strada non è una pista), pinze radiali, forcelle rovesciate, sarebbe bello anche avere le sospensioni regolabili ed una buona capacità di carico, già che ci siamo perchè non un sistema di illuminazione moderno ed efficace (che non fa mai male), ed un cruscotto “all digital” con computer di bordo ed indicatore di marcia, magari a matrice di punti?

Voi direte: “Si, bravo .. e poi”? E poi, essendo nato negli anni 80 e cresciuto con i mitici “robottoni” giapponesi che ogni pomeriggio mi martellavano il cervello, perchè non pretendere anche una moto con linee tese, spigolose, cattive, in stile manga? Perchè non un “Decepticon” incazz@to o un “Daitarn 3” su due ruote?

C’è poco da ridere .. perchè ad ottobre 2014 mamma Yamaha cosa fa? Si fa “scappare” da un server queste bozze:

2015_MT09TR_Sport Touring_Line drawing, front view

2015_MT09TR_Sport Touring_Line drawing, rear view

con queste caratteristiche (poi confermate da fonti ufficiali Yamaha):

  • Motore da 847cc a 3 cilindri “Crossplane” da 115 CV
  • Posizione di guida eretta con altezza sella regolabile
  • Posizione del manubrio regolabile per adeguarlo allo stile di guida del pilota
  • Controllo della trazione TCS (Traction Control System) disinseribile di serie
  • Centralina D-MODE con 3 nuove mappature specifiche per Tracer
  • Y-CCT (Yamaha Chip Controlled Throttle)
  • Forcella regolabile con steli rovesciati da 41 mm
  • Sospensione posteriore Monocross regolabile
  • Cerchi leggeri da 17 pollici con gomme touring
  • Doppio freno a disco anteriore flottante con pinze radiali
  • ABS di serie
  • Peso a secco 190 kg / peso in assetto di marcia 210 kg
  • Cupolino aerodinamico multistrato con schermo regolabile in 3 posizioni
  • Nuove luci anteriori e posteriori a LED
  • Strumentazione multifunzione a matrice di punti
  • Serbatoio di grande capacità (18 litri) per una maggiore autonomia
  • Cavalletto centrale di serie
  • Presa 12 V di serie

Foto della Tracer con installati diversi accessori - Aprile 2016Bhe, come saprete meglio di me: “al cuor non si comanda” .. e dopo essere andato per ben 2 volte ad Eicma nel novembre 2014 per vederla (la seconda volta per vederla bene, la prima troppe distrazioni), aver passato molte ore in rete alla ricerca di recensioni e dati, ed aver atteso trepidante fino a Gennaio 2015 un “Test Ride della verità” .. solo un mese dopo ero già felice possessore di una splendida Yamaha MT-09 Tracer, colore Lava Red (scelto dalla mia dolce metà).

In sella alla Tracer (oggi per questioni di marketing, rinominata “Tracer 900“) i km passano molto velocemente ed in futuro sarà mia cura integrare il Blog con tutta una serie di interventi che riguardano questa grande moto nata da un grande progetto, soffermandomi su eventuali migliorie apportate ed apportabili, problematiche insorte, pareri, recensioni, ecc ecc.

Foto Gruppo JappoConcludo rinnovando i miei più sinceri complimenti a tecnici e progettisti della Tracer, complimenti che ho già avuto modo di fare loro personalmente, in occasione di una visita in Italia, incontro volto alla raccolta in prima persona dei pareri degli acquirenti (iniziativa che, per come la vedo io, è segno indiscutibile della serietà della casa di Iwata), il tutto presso la Concessionaria Yamaha Motortimes di Saronno, che pure ringrazio. Buona strada e due dita alzate ..

.. e vissero tutti “felici e contenti”.